Oggi sciopero nazionale metalmeccanici, a Roma.
Aderiscono tutte le sigle: FIOM, FIM, UILM (vale a dire Cgil, Cisl, Uil) a difendere la proposta di aumento salariale di 130 Euro (105 Euro per recuperare l'inflazione, 25 Euro strutturali per quelle aziende che non hanno mai avuto la contrattazione interna) fatta a Federmeccanica, che invece ne propone 70, con disponibilità a concedere qualcosa in più in cambio di tanta flessibilità, così tanta da poter disporre interventi sull'orario di lavoro senza preventivamente consultare i sindacati interni alle aziende.
A Roma sono in 150'000 a sfilare, dal palco i leader si fanno forti dei numeri e lanciano i loro messaggi:
Angeletti (UIL) "E' ora di chiudere. Federmeccanica non può più avere alibi: occorre che finalmente le richieste dei metalmeccanici siano accolte. Il contratto deve essere chiuso entro Natale. Federmeccanica non costringa i metalmeccanici ad inasprire la lotta. Le nostre richieste sono ragionevoli: le proposte di Federmeccanica cominciano ad essere irragionevoli."
Epifani (CGIL): "Siamo in piazza, spero per l'ultima volta, per questo contratto. Spero che, grazie alla lotta di oggi, si possa chiudere il contratto entro Natale."
Pezzotta (CISL): "I metalmeccanici soffrono la crisi economica. Occorre agire su investimenti e domanda con il sostegno al reddito e al consumo. Rinnovare il Contratto oggi è un'esigenza per rilanciare anche l'economia: i redditi bassi hanno rallentato i consumi."
Sono già state spese 42 ore di sciopero da quando il contratto è scaduto (ormai un anno fa). Nel frattempo la crisi economica ha stretto via via in una morsa le famiglie che, con un reddito di 1000 Euro al mese e invogliate al consumo a credito, sono ora costrette ad usare la tredicesima per coprire i debiti pregressi.
A Roma sfilava anche San Precario, "santo pagano" protettore di un'Italia precipitata nella più profonda crisi dal Dopoguerra.
Aderiscono tutte le sigle: FIOM, FIM, UILM (vale a dire Cgil, Cisl, Uil) a difendere la proposta di aumento salariale di 130 Euro (105 Euro per recuperare l'inflazione, 25 Euro strutturali per quelle aziende che non hanno mai avuto la contrattazione interna) fatta a Federmeccanica, che invece ne propone 70, con disponibilità a concedere qualcosa in più in cambio di tanta flessibilità, così tanta da poter disporre interventi sull'orario di lavoro senza preventivamente consultare i sindacati interni alle aziende.
A Roma sono in 150'000 a sfilare, dal palco i leader si fanno forti dei numeri e lanciano i loro messaggi:
Angeletti (UIL) "E' ora di chiudere. Federmeccanica non può più avere alibi: occorre che finalmente le richieste dei metalmeccanici siano accolte. Il contratto deve essere chiuso entro Natale. Federmeccanica non costringa i metalmeccanici ad inasprire la lotta. Le nostre richieste sono ragionevoli: le proposte di Federmeccanica cominciano ad essere irragionevoli."
Epifani (CGIL): "Siamo in piazza, spero per l'ultima volta, per questo contratto. Spero che, grazie alla lotta di oggi, si possa chiudere il contratto entro Natale."
Pezzotta (CISL): "I metalmeccanici soffrono la crisi economica. Occorre agire su investimenti e domanda con il sostegno al reddito e al consumo. Rinnovare il Contratto oggi è un'esigenza per rilanciare anche l'economia: i redditi bassi hanno rallentato i consumi."
Sono già state spese 42 ore di sciopero da quando il contratto è scaduto (ormai un anno fa). Nel frattempo la crisi economica ha stretto via via in una morsa le famiglie che, con un reddito di 1000 Euro al mese e invogliate al consumo a credito, sono ora costrette ad usare la tredicesima per coprire i debiti pregressi.
A Roma sfilava anche San Precario, "santo pagano" protettore di un'Italia precipitata nella più profonda crisi dal Dopoguerra.
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