Le notizie che giungono in Italia sono frammentate, ma sembra proprio che in Tibet, da anni sotto occupazione cinese, la popolazione locale abbia iniziato una rivolta: era iniziata qualche giorno fa, con i monaci di Drepung, Sera e Ganden (sedi di importanti centri religiosi) che protestavano per le strade: ma ieri a Drepung a le proteste dei religiosi si sono aggiunte quelle dei laici, tutti uniti contro l'occupazione cinese in Tibet che dal 1959 ha distrutto centinaia di monasteri, per imporre altri culti religiosi, fino a spodestare i tibetani nei ruoli chiave dell'economia.
A Dharmasala (la città indiana dove vive il Dalai Lama e la sua corte diplomatica) giungono attraverso frammentate, ma le rivolte infiammano numerose località, compresa la capitale Lhasa.
La reazione della polizia cinese è violenta, e sarebbero centinaia i morti, anche tra i monaci (accusati di essere agitatori): a pochi mesi dalle Olimpiadi, anche se il Governo cinese minimizza parlando di DUE morti, e qualche ferito tra la polizia, la situazione in Tibet (che si voleva sterilizzare agli occhi dell'opinione pubblica mondiale) preoccupa sempre più.
A Dharmasala (la città indiana dove vive il Dalai Lama e la sua corte diplomatica) giungono attraverso frammentate, ma le rivolte infiammano numerose località, compresa la capitale Lhasa.
La reazione della polizia cinese è violenta, e sarebbero centinaia i morti, anche tra i monaci (accusati di essere agitatori): a pochi mesi dalle Olimpiadi, anche se il Governo cinese minimizza parlando di DUE morti, e qualche ferito tra la polizia, la situazione in Tibet (che si voleva sterilizzare agli occhi dell'opinione pubblica mondiale) preoccupa sempre più.
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