martedì, novembre 28, 2006
BROGLI: INDAGATO DEAGLIO
La notifica oggi, quando Deaglio si è recato dai pm (Salvatore Vieello e Francesca Aloi) titolari dell'inchiesta che lo avevano convocato per interrogarlo.
La motivazione è dovuta al fatto che si ritiene impossibile che il voto possa venire falsificato per via elettronica, tutto ciò nonostante l'inaspettato appiattimento delle schede bianche su percentuali tra l'1 e il 2%, (ovunque, anche laddove di norma raggiunge percentuali ben superiori), e nonostante la notevole differenza tra le prime proiezioni su dati reali e i risultati definitivi, ben oltre la misura di errore statistico che ci si sarebbe potuti aspettare. Pare dunque che il fascicolo aperto sui presunti brogli verrà presto archiviato.
Ovvie le calde reazioni dei partiti di destra: l'ex ministro dell'interno Beppe Pisanu afferma che chi ha creduto in Deaglio dovrebbe ora vergognarsi, Maurizio Gasparri si chiede chi sia il "mandante", e di indagare piuttosto per trovarlo, Pierferdinando Casini chiude la vicenda sostenendo che "i fatti parlano da soli. Mi sembra che non ci sia più nulla da aggiungere".
Dalla sinistra le reazioni sono più pacate: "Dall'inizio abbiamo sempre detto che i brogli vanno dimostrati. Ma è singolare che chi ha denunciato il caso sia l'unico indagato" è stato il commento di Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Camera.
Possibile un simile abbaglio da parte di un giornalista serio come Deaglio? Oppure sta iniziando il cover-up?
domenica, novembre 26, 2006
sabato, novembre 25, 2006
PER L'ORSO SIBERIANO INVERNO IN BIANCO
I cacciatori della regione di Kemerovo che mentre uscivano per le loro battute di caccia se li sono ritrovati di fronte a folti gruppi, hanno dato l'allarme: probabilmente non hanno mai sentito parlare di Global Warming, ma per loro un orso nel circondario è un bell'impiccio, in quanto concorrente nella ricerca di cibo e pericolo per gli allevatori di bestiame.
Le temperature della regione sono straordinariamente elevate per il periodo, e la neve tarda a ricoprire il paesaggio.
Gli orsi non corrono un immediato pericolo: l'ambiente fornisce loro ancora molto cibo, e finché riescono a cibarsi non intaccheranno le scorte di grasso corporeo accumulate durante l'estate, ma più passa il tempo senza che vadano in letargo e più rischiano di non riuscire a superare l'inverno.
Peggio di loro se la stanno passando i cugini polari, il cui numero si è ridotto del 30% negli ultimi 45 anni a causa della diminuzione dei ghiacci, e le lepri artiche, il cui manto in questo periodo è bianco ma che - vista la scarsità di neve - sono facilmente individuabili dai predatori.
Fonte:
Repubblica
venerdì, novembre 24, 2006
L'AUTO A MONNEZZA
D'ora in poi sarà così anche per l'ambiente: in Germania sta per entrare in funzione la prima fabbrica in grado di produrre un nuovo combustibile per autotrazione, fratello del biodiesel, chiamato BTL (biomass to liquid).
La novità, rispetto al biodiesel tradizionale, è che ora è possibile convertire qualsiasi tipo di biomassa: non solo frutta, o olio di semi (colza, girasole), ma anche dal cosiddetto "umido", ovvero i comuni rifiuti di cucina come insalata, bucce, resti di ortaggi vari, ma anche le stoppie del grano, o dal truciolame di scato dalla lavorazione del legno.
Il procedimento produttivo avviene in due fasi: nella prima si bruciano i resti organici, filtrando i gas e le sostanze minerali eccedenti o indesiderate (zolfo, azoto, minerali pesanti); il gas ricavato è una miscela di idrogeno e carbonio. Questa miscela viene combinata in catene di idrocarburi come i combustibili fossili attraverso un processo di catalizzazione inventata 80 anni fa e nota come "Sintesi di Fischer-Tropsch", dal nome di due ingegneri tedeschi.
Affinché il procedimento possa sviluppare al massimo la sua convenienza occorre che i siti produttivi non distino più di 60 Km dalle fabbriche di conversione. E' anche allo studio un sistema per liquefare la biomassa in maniera da poterla trasportare più agevolmente.
Se la tecnologia dovesse svilupparsi, si avrebbero notevoli vantaggi in termini di riduzione dell'inquinameno e della dipendenza dal petrolio.
Fonte:
Repubblica
giovedì, novembre 23, 2006
DEAGLIO: UCCIDETE LA DEMOCRAZIA
Ma un forte puzzo di broglio l'hanno sentito tutti.
A destra lo prevedevano, tanto da pre-annunciarlo già nella campagna elettorale; a sinistra lo temevano, tanto da passare ore di angoscia quando gli exit-poll mostravano un'Italia e i dati reali, con stillicidio lentissimo ne mostravano un'altra.
Enrico Deaglio ha realizzato un film-documentario ("Uccidete la democrazia", appunto), in edicola da domani con "Diario", nel quale racconta cosa sarebbe successo, stando alle sue fonti, quella notte.
Il documentario racconta di ore tremende, quella notte: di tre incontri di Pisanu, a Palazzo Grazioli, con un agitatissimo Berlusconi; di come quella notte maturò il tentativo di un "golpe" informatico.
Tutto grazie ad un programmino, lanciato in remoto, che avrebbe trasformato i dati delle schede bianche in voti per Forza Italia: l'unico dato fuori quadro nei sondaggi, infatti, è proprio il numero ufficiale delle schede bianche (solitamente milioni, questa volta poche centinaia di migliaia) e dei voti attribuiti a Forza Italia, proprio come se ci fosse stato un travaso, e una magia avesse trasformato gli uni negli altri...
Per intanto qualcosa si muove: la magistratura ha aperto un'inchiesta per vederci chiaro, mentre Pisanu (ex ministro dell'interno) ha lanciato contro il giornalista una querela in ambito civile e penale.
Se verrà dimostrato, d'ora in poi con quale spirito ci accingeremo alle urne, la prossima volta? Con quale certezza potremmo avere la sicurezza che il nostro voto non verrà modificato da qualcuno?
Il "controllore" della regolarità del voto è il Viminale: indipendentemente da chi ne sia i'inquilino, per non dubitare in futuro sarà necessario avere qualcuno che controlli il controllore?
E chi lo nominerà? O... e come verrà "eletto"?
Fonti:
Corriere della Sera
Repubblica
sabato, novembre 18, 2006
EROE CERCASI - APOCALYPS IN 2036
C'è un gigantesco sasso cosmico in rotta di collisione verso la Terra, si chiama Apophis e potrebbe impattare con il nostro pianeta venerdì 13 aprile 2036: un venerdì altrimenti qualunque ma "particolare" per due coincidenze, quella di essere un venerdì di Pasqua e di essere per tradizione "scaramantica" un giorno sfortunato.
A volerlo fare apposta, sarebbe adatto per un romanzo o un film catastrofico sulla fine del mondo, sul "giorno del giudizio".
E - proprio come nel film "Armageddon" con Bruce Willis - la Nasa starebbe studiano una missione "suicida", nella quale una navicella guidata da mano umana verrebbe inviata verso il sasso cosmico allo scopo di deviare la traiettoria dell'asteroide prima che questo possa creare danni.
Fonte:
Corriere della Sera (1) e (2)
domenica, settembre 24, 2006
EI FU?
Il "nemico pubblico numero uno", l'uomo più ricercato del pianeta, sarebbe morto (lo dicono i giornali francesi di oggi) in seguito alle complicazioni di un'infezione di tifo.
Chi glielo spiega che, ogni maledetta domenica, almeno 20'000 persone (perché più di tante nel nuovo Comunale non ce ne entrano) bruciano di tifo e di passione per un toro redivivo in Serie A ma ancora gracile come un vitello da latte, eppure nonostante le speranze e i malefici di certe merde a strisce sopravvivono nonostante tutto e tutti (e che si godono, almeno per quest'anno, il Toro in A e la Juve in B)?
lunedì, giugno 12, 2006
UNA GIORNATA PARTICOLARE...
pomeriggio di Sabato 10 giugno, orario imprecisato.
Tump, tump... paff.
Fuori.
C'è un muro, nel cortile di casa mia. Un muro e una targhetta in metallo.
Sulla targhetta c'è scritto "E' severamente vietato giocare a pallone".
Quando ero gagno e a pallone ci giocavo, me ne infischiavo bellamente e, sfruttando certi ostacoli, giocavo a "fare come Leo" tirando lorde ad effetto verso quel muro.
Ora vi ci tiro una palla da tennis, quella preferita del mio cane, che prima di poter correre a prenderla (e riportarla) è costretto ad aspettare i miei comodi. In questo caso un mio Rito.
Quando il gioco si fa duro, e il mio Toro ha degli incontri difficili in programma, ho un "rito" tutto mio per mezzo del quale mi piace immaginare di riuscire a controllare il Destino: se nel limite dei tre tiri dalla solita posizione pesco la targhetta, è sicuro che sia fatta, altrimenti occorre una corposa dose di scongiuri in aramaico. E chi lo parla più l'aramaico, oggi?
Tump, tump... paff.
Fuori ancora una volta: così non va. Ancora un tiro, e sento su di me la responsabilità di dirigere il vettore dello spazio-tempo verso un Universo, uno degli infiniti universi paralleli nel quale la pallina tocca la targhetta e dove il Toro vince, e torna in Serie A.
Tutto dipende da quest'ultimo tiro, ora o mai più: Dentro o fuori.
Tump, tump... sdeng!
Centro. "E' fatta, ora So." mi sono detto.
E' con questa consapevolezza che ho affrontato la notte prima dell'Esame, quella che precedeva la partita più importante della stagione, quella del "dentro o fuori". Proprio come la pallina.
Sull'Orizzonte Degli degli Eventi
Domenica, ore 12.
Noi tifosi del Toro, forse i più scaramantici del mondo, abbiamo altri Riti che vanno celebrati nei momenti più importanti.
Il Rito più importante e più gettonato dal popolo granata è stato il lento pellegrinaggio a Superga. Ci si racomandava ai Caduti, come a chiedere loro per l'ennesima volta: "Ragazzi, da lassù non dimenticatevi di noi quaggiù, c'è ancora bisogno della vostra Forza."
A Superga noi Tori Seduti eravamo in formazione quasi completa: con me anche Marino, Simone, Mario e Massimo.
Erano in tanti, lassù: compreso un cowboy in aria da Brokeback Mountains, che - gobbo dinnanzi al Mito - intervistava un giovane granata chiamando la Lapide "cippo".
Attorno stanno numerose sciarpe granata, provenienti da Toro Club di tutta Italia, e da Firenze, una della Viola.
Le voci li' intorno sono tutte meste, sottovoce: in nessuna altra parte se non in un Luogo di Culto c'è un rispetto così.
Torino, ore 15
Di nuovo a casa, si pranza. Poca roba, giusto un piatto di spaghi, l'ansia per l'attesa sale. Il pomeriggio solitamente lento della domenica scorre ancora più lento del solito, ma personalmente lo impiego a fare da centralinista dopo aver scoperto di dover ritrovare di corsa un accompagnatore, in quanto quello che avevo "accreditato" ha avuto un disguido imprevisto: trovo per fortuna mio cugino Alessandro, granatissimo tifoso, che passa a prendermi all'ora di una "merenda sinoira" atipica in quanto chi è che ha voglia di mangiare? Alle 19 passa a prendermi e ci si fionda allo stadio.
Stadio Delle Alpi, ore 19.30
Mi aspettavo di trovare traffico lungo la strada: invece trovo ben poche persone. Il perché lo scopro allo Stadio, osservando i parcheggi (esauriti) ed entrando poi nel catino: praticamente lo Stadio è già pieno, ci sono dei vuoti giusto in Tribuna che saranno poi riempiti con la consueta nobile calma della borghesia sabauda, o da chi - ritardatario a rispondere al Richiamo - è riuscito a farsi spennare dai bagarini. Problemi anche per qualche tifoso seduto ritardatario, ma magari ne parleremo in un altro articolo.
Sul terreno di gioco il Mantova prova ad allenarsi. L'urlo della Maratona sembra travolgerli, ma vengono comunque sostenuti dai loro 2400 tifosi, una goccia biancorossa in un oceano granata. C'è anche Lori che prova a fare una comparsata, ricevendo un saluto tutt'altro che amichevole, ancor meno dopo certe dichiarazioni apparse sulla carta stampata.
Cairo è invece accolto da un'autentica ovazione, degna di un Imperatore.
Alle ore 20.30 lo stadio è strapieno e nel secondo anello della Maratona non entrerebbe più uno spillo. Sono centinaia le bandiere al vento, e le coreografie sulle due curve fanno il loro dovere. Quando le squadre fanno il loro ingresso in campo, il boato del tifo dei 60 mila è tale che non riesco neanche a sentire se viene trasmesso l'inno ska degli Statuto, quello portafortuna.
Il Toro parte bene, ma il primo pericolo lo crea il Mantova: Taibi c'è e risponde in angolo. Quella biancorossa è però solo una fiammata: il Toro ha il possesso di campo, e "morde" l'avversario su ogni palla. Rosina pare in serata di grazia: tocca la palla come si fa' in paradiso, la addomestica e la invita sui piedi di Abbruscato ma il cecchino pare in serata no. Muzzi è un leone che ruggisce su ogni palla che gli capita a tiro, non la molla e se la riprende. Ma non basta: il Mantova ha approntato una diga ben salda, puntando tutto sulla solidità dei centrali Cioffi e Notari, ma poco a poco la pressione da' i suoi frutti: Rosina lancia un pallone invitante per Muzzi, ma Lanzara abbranca il Leone e lo atterra con un goffo abbraccio. Farina fischia rigore e Rosina dal dischetto lo rende il più lento della storia.
Tump, Tump... Ciufff.
Dopo due, tre rimbalzi lenti lenti di tiro preciso e portiere spiazzato da una rincorsa lenta altrettanto, con lo Stadio intero a tenere il respiro per un attimo che pare interminabile, al 35' il Toro dimezza il distacco. La gara si fa' in discesa: le gambe che prima sembravano pesanti tornano a girare a mille, sospinte da uno stadio che ribolle di tifo.
Ripresa: Al pronti-via il Toro prende ad incornare. Il Mantova ripiega e concede metri. Lazetic stantuffa a destra e il Mantova si difende cacciando in angolo. La pressione aumenta, e si comincia ad avverte che qualcosa sta per Accadere: ennesimo corner di Rosina, Muzzi mette il piede su una palla "sporcata" da un colpo di testa. Il boato che ne è conseguito credo sia sembrato una scossa tellurica agli abitanti della zona Continassa. Con il Toro sul 2-0, tutto è di nuovo in pari: se finisse così servirebbero ancora i supplementari, certo, ma virtualmente il Toro è di nuovo in Serie A.
Il Mantova, fiera ferita a morte, reagisce e prova ad impensierire, ma il Toro, un po' in affanno, tiene. Nel finale, a tempo scaduto segna Abbruscato, ma era in fuorigioco e Farina annulla. Poco prima - va scritto - non aveva visto Doudou menare un gancio a Cioffi, in piena area di rigore.
Nella ripresa il Toro sceglie di attaccare ancora sotto la Maratona, e la scelta pare azzeccata. Ancora un calcio d'angolo con Rosina a pennellare un pallone sul quale per prenderlo Nicola, sorretto dalle braccia degli Invicibili, vola in Paradiso: l'incornata è degna di Gabetto. Quando il pallone gonfia la rete è il 4' e sembra fatta, invece nel giro di cinque minuti prima Fantini si fa' espellere per una stupida scorrettezza (una gomitata sul solito Cioffi, evidentemente preso per un pounch-ball), poi Melara regala il terzo rigore in due partite ai virgiliani (11'ts), che accorciano con l'ex Paolino Poggi.
Il Mantova ci crede, il Toro ha meno fiato ma è sorretto dal suo pubblico. Sono 20' gli interminabili minuti di sofferenza, quelli che separavano la Serie A dal Toro, ad essere vissuti dai tifosi sugli spalti in un clima terribile, quello della consapevolezza del nulla che passa dalla gioia alla disperazione più cupa. Come l'ultima azione pericolosa del Mantova, un tiro di Gasparetto finito fuori di un amen.
Epilogo:
Al fischio di Farina la gioia è irrefrenabile: i giocatori fanno un breve giro di campo e poi tutti sotto la Maratona, abbracciati al Toro che viene posto sotto la Curva.
Si aprono i cancelli, e la festa è per tutti: migliaia di persone invadono il terreno di gioco e fanno festa sul campo con i giocatori. Lo speaker ha ben voglia di chiedere di "abbandonare il terreno di gioco": la festa è troppo grande, e la gente fa' di tutto per renderla indimenticabile: c'è chi smonta la rete della porta, chi si porta via qualche zolla di terra. Ma si', è pur vero che lo stadio è dei gobbi, ma in sedici anni loro non l'hanno mai riempito così: solo il Toro in Coppa o in giorni come questi c'è riuscito. Dunque un piccolo ricordo, per uno stadio che va' a morire, nell'anno in cui il Toro abbandona il Delle Alpi per andare nella nuova casa del Comunale, è cimelio degno del muro di Berlino, il frammento simbolo di una priogionia che è diventata libertà, doppia se la Giustizia sportiva decreterà la pena che quelle popolare ha già sentenziato.
Poi via, per le strade, in un carosello festoso, a tenere svegli i gufi gobbi fino a tarda notte: a far garrire al vento le bandiere, a popolare le vie della città con una marcia "caoticamente ordinata" verso la Piazza simbolo di Torino, in una festa di chi finalmente ha la consapevolezza, dopo aver visto le stesse gioie di un anno fa trasformarsi in un'estate da incubo, con una ricostruzione da zero e una squadra rifondata in una settimana, che stavolta il Toro in Serie A c'è tornato per davvero.
Tump, tump... sdeng!
venerdì, giugno 09, 2006
NO COMMENT
Ieri sera il Toro ha indovinato la partita del suicidio perfetto: inesistente in difesa, per larga parte inconsistente in attacco.
Brevi-Melara-Balestri hanno parecchio da farsi perdonare nella gara di ieri sera, e se aggiungiamo Taibi, apparso stralunato, lento e imprecise: in quattro hanno fatto tutto quello che non si doveva fare per dare spazio agli avanti virgiliani.
Il Mantova ha in sostanza passeggiato sul Toro, e fortuna ha voluto che il Toro ha segnato 2 gol, il primo con Longo al 6' minuto.
Anzi - impressione - forse è stato proprio a causa del gol realizzato a freddo, con la violenta reazione dei biancorossi ha piegato le gabe ai nostri: chi può dirlo?
Cairo e DeBiasi hanno da ridire sull'arbitrato di Pieri, sta di fatto che i due rigori contro tutto sommato c
sabato, aprile 22, 2006
Ricontiamo tutto?
Un amico mi ha girato questo: lo giro a voi sperando che faccia (almeno) sorridere un po':
ANSA 19/04/2006
Galliani: Nessuno ha vinto e nessuno ha perso nella partita Milan-Barcellona.
I disinformati che parlano di una vittoria del Barcellona devono aspettare il conteggio goal, tra l'altro ce ne sarebbero diversi scomparsi dal tabellone e che avrebbero sancito la vittoria dei rosso-neri.
Berlusconi: ci sono due gol che non sono stati conteggiati per il Milan, adesso la UEFA deve cambiare il risultato perchè il Milan ha vinto nettamente la partita. Bisogna verificare senza fretta anche tutti i risultati dei turni preliminari.
Bondi: "Impressionante l'arroganza di Giuly nell'esultare dopo il gol"
Schifani: "è assurdo che i tifosi del Barcellona a fine partita esultassero come se già sapessero il verdetto conclusivo dell'uefa che deve omologare il risultato. Questa è mancanza di rispetto verso gli avversari"
Fede: "dobbiamo tutti gioire per questa nuova quasi vittoria di Berlusconi"
Cicchitto: Al Barça la champions, al Milan la Liga spagnola "Si potrebbe studiare un accordo istituzionale più alto assegnando la Champions al Barcellona, mentre il Milan vincerebbe il campionato spagnolo", dice in un'intervista a "Famiglia Cristiana".
Tajani: Devo denunciare un fatto clamoroso: dentro al cestino della spazzatura vicino alla tribuna d'onore è stata ritrovata un agendina di quelle che usano gli arbitri per annotare gli eventi della partita e li c'era scritto che il risultato della partita Milan - BArcellona era 3 a 1 con marcatori Gilardino Shevchenko Giuly e Kaladze.
Chiediamo venga fatta luce su questo episodio inquietante e di verificare nei tempi necessari, di certo il risultato reale della partita non si potrà sapere prima di 4 o 5 mesi.
Chiediamo anche di verificare se il palo di Gilardino nel primo tempo era effettivamente palo o non fosse un gol non conteggiato dall'arbitro!
CALDEROLI: il gol di Giuly non è attribuibile al Barça: "Dato che la sfida era fra una squadra italiana ed una spagnola mi pare ovvio che il gol di un francese non può influire in questa sfida quindi non deve essere contato come gol del Barcellona."
A chi gli fa notare che secondo questa interpretazione il milan senza i gol di shevchenko kakà seedorf e kaladzde non avrebbe passato il primo turno risponde: "che quei coglioni degli avversari imparino a leggere, io ho parlato di sfide fra italia e spagna in cui la francia non può mettersi di mezzo, non di altri paesi".
martedì, aprile 04, 2006
SONO UN COGLIONE?
Silvio Berlusconi, durante comizio alla confcommercio.
giovedì, gennaio 12, 2006
COME UN JUKE-BOX
Se viene trovata, questa potrà subito essere ascoltata in streeming audio (niente mp3, quindi).
Il sito consente di raggiungere molto materiale: ho scovato persino Pupo, e ho detto tutto.
Tuttavia, il disclaimer, dopo aver spiegato che il sito è solo uno strumento di ricerca e non è l'oggetto fisico sul quale vengono mantenuti i file audio, avvisa a chiare lettere: "Non usarmi".
Analogamente, per pararmi il culo, avviso il lettore occasionale: questo post è della serie "ma tu guarda cosa si trova si internet", certo non un incentivo all'uso del sito stesso.
Poi fai come vuoi: navigatore avvisato... :-)
http://search.mercora.com/msearch/index.jsp
(link ripristinato)
venerdì, gennaio 06, 2006
PIU' PENSIONI PER TUTTI
Berlusconi è stato citato in giudizio. Sai la novità, dirà qualcuno.
Invece no.
Stavolta non è un magistrato, il "solito" giudice rosso.
Questa volta è una battagliera pensionata di 78 anni, residente a San Cesareo (un paese alle porte di Roma) che contrariamente alle promesse fatte nel 2001 da S.B. in campagna elettorale, non solo non s'è vista aumentare la pensione a 516 €, ma se l'è anche vista diminuire.
Presa mano a carta bollata, ha citato il premier, invitandolo a presentarsi a comparire davanti al Giudica di pace di Roma, il prossimo 28 febbraio: con lui, in qualità di testimoni, sono stati citati anche il ministro del Welfara Roberto Maroni e il giornalista Maestro Cerimoniere Bruno Vespa.
La notizia, diffusa dall'Italia dei valori di Antonio di Pietro e dalla Lista Consumatori, sarà spiegata nei dettagli legali e nelle ragioni giuridiche nella giornata di oggi.