Oggi in tutta Italia c'è stato uno sciopero generale contro la Legge
Finanziaria.
E' durato quattro ore, e per alcune categorie di lavoratori in fase di rinnovo contrattuale - di alcune particolari realtà geografiche - anche otto.
Il problema più sentito ed evidente di questa Finanziaria sono i tagli: tagli alle risorse ai comuni, che con l'Ici regalata agli enti ecclesiastici su quelle proprietà adibite a uso ricettivo/commerciale e non solo a scopo eligioso vedono calare un'ulteriore fetta di introiti, costringendo così questi a tagliare a loro volta spese essenziali come l'assistenza sanitaria o quella agli anziani; tagli alla scuola, e alla Ricerca scientifica e universitaria.
Una Finanziaria che non da' risposte per recuperare il potere d'acquisto dei lavoratori, e non pone nemmeno le basi per gli investimenti necessari per far fronte alle sfide strategiche che vedono l'Italia competere nel mondo sul piano industriale: non viene indicata nessuna priorità da tutelare, quali per esempio gli investimenti da promuovere nella Ricerca, in modo da recuperare competitività internazionale.
Tutto resta in sospeso: e mentre i tagli vengono giustificati come dovuti ("ce lo chiede l'Europa!"), la mancanza di investimenti come provvedimento necessario per non sforare il bilancio, e ai lavoratori non si concede nulla per far ripartire i loro consumi, dal Governo non sanno dire di meglio - indispettiti - che questo è uno "sciopero politico".
Cavolo, che scoperta!
Forse, abituati da anni a parlarci ipocritamente all'Italia in Iraq in "missione di pace", pensavano che possa esistere uno "sciopero turistico", con la gente in piazza così, tanto per fare una scampagnata...?
venerdì, novembre 25, 2005
SCIOPERO!
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