Un giusto e doveroso riconoscimento per i Campionissimi periti a Superga.
Sarà capace di contenere 27.120 persone (35.000 durante le Cerimonie olimpiche): è stato ieri consegnato ieri al Toroc per gli allestimenti finali, attraverso una cerimonia di pseudo-inaugurazione tenutasi davanti ad autorità locali e nazionali, ai rappresentanti del CIO, a una delegazione bianconera e a una granata.
Il Presidente del Toro Urbano Cairo si dice insoddisfatto della capienza e spera di trovare accordi e soluzioni per aumentarla.
mercoledì, novembre 30, 2005
[TORINO 2006] INAUGURATO LO STADIO OLIMPICO-GRANDE TORINO
lunedì, novembre 28, 2005
UN MURALES DI NEWS
sul sito Newsmap di Marcus Weskamp, c'è un'interessante applicazione di come attraverso questi sia possibile avere tutte le news a colpo d'occhio.
Sfrutta il motore delle news di Google: basta selezionare il Paese, e ci si trova catapultati nella realtà giornalistica loca, con le notizie presentate sullo schermo a caratteri più grandi o più piccoli seconda della loro "popolarità" (numero di articoli correlati).
Ecco un esempio...
domenica, novembre 27, 2005
[TORINO 2006: -75] ACCESA LA TORCIA!
È stata accesa ad Olimpia la torcia olimpica di Torino 2006.
Il countdown procede sempre più frenetico, e mentre qui a Torino si ultimano i preparativi e si scaldano i motori; mentre gli atleti terminano di affilare le lame dei pattini o di spalmare la sciolina, i tedofori olimpici, moderni emuli di Filippide, percorrono la strada che li separa dal bracere dello Stadio Olimpico-Grande Torino.
Ah, per la cronaca il primo tedoforo è stato un atleta di diciannove anni, il saltatore con l'asta greco Kostas Filippidis: quando si dice la combinazione!
sabato, novembre 26, 2005
UFO!
Un articolo della Stampa di oggi, intitolato "Bush contro gli Ufo. Dalla base Luna una guerra segreta", riporta le dichiarazioni di un ex ministro canadese, secondo il quale "gli USA stanno preparando la difesa intergalattica".
Non bastava Saddam: Giorgetto pure ai marziani vuole ora rompere le antenne...
Le dichiarazioni provengono da Paul Hellyer, in un discorso pronunciato davanti ad un pubblico di studenti all'università di Toronto. Già ex ministro della Difesa canadese e ex vicepremier, tra il 1963 e il 1967 partecipò alle riunioni a porte chiuse dell'Alleanza Atlantica, e venne a conoscenza dei segreti del Norad, il comando di difesa aerea americano-canadese.
Stando a quello che dice, il progetto americano che prevede la costruzione di una base fissa sul nostro satellite naturale entro il 2020, nasconderebbe in realtà la necessità di dotare il nostro pianeta di una "difesa intergalattica", giacché "gli Ufo sono reali al pari degli aerei che volano sopra le nostre teste", ammettendo di essere "davvero preoccupato per le conseguenze di una guerra intergalattica che potrebbe scoppiare in qualsiasi momento".
Siamo alle solite: sembra di sentire agitare lo sapuracchio del nemico invisibile perché "in mezzo a noi", delle armi di distruzione di massa e magari della necessità di una guerra preventiva...
Tutto sarebbe cominciato a Roswell, New Mexico, dove nel 1947 sarebbe caduto un "oggetto", i cui rottami vennero trasferiti in una base in Nevada, che sarebbe diventata nota come "Area 51".
Grazie alla retroingegneria - stando a Hellyer - "gli Stati Uniti stanno da tempo preparando un particolare tipo di armamenti che potrebbero essere usati contro gli alieni, e che rischiano di precipitare tutti noi in una guerra intergalattica senza aver neanche il minimo sentore di quanto sta per avvenire".
E qui viene in ballo la futura Base-Luna: stando a Hellyer "Questa installazione consentirà agli americani di osservare meglio il traffico di Ufo che si dirigono verso la Terra e poi ritornano verso lo spazio e anche di colpirli e abbatterli se decideranno di farlo".
Dico io adesso: ammesso e non concesso che le cose stiano così, mandiamo il mondo a puttane già da soli, e gli USA sono primi tra le locuste a consumare le risorse (inquinando da soli come il 25% del resto del pianeta). Prima di pensare di fare la guerra ai "marziani", sparando loro qualche petardo per impedirgli di passare, non è meglio prima fare la guerra alla fame, alla carestia, all'effetto serra e al buco nell'ozono?
venerdì, novembre 25, 2005
SCIOPERO!
Oggi in tutta Italia c'è stato uno sciopero generale contro la Legge
Finanziaria.
E' durato quattro ore, e per alcune categorie di lavoratori in fase di rinnovo contrattuale - di alcune particolari realtà geografiche - anche otto.
Il problema più sentito ed evidente di questa Finanziaria sono i tagli: tagli alle risorse ai comuni, che con l'Ici regalata agli enti ecclesiastici su quelle proprietà adibite a uso ricettivo/commerciale e non solo a scopo eligioso vedono calare un'ulteriore fetta di introiti, costringendo così questi a tagliare a loro volta spese essenziali come l'assistenza sanitaria o quella agli anziani; tagli alla scuola, e alla Ricerca scientifica e universitaria.
Una Finanziaria che non da' risposte per recuperare il potere d'acquisto dei lavoratori, e non pone nemmeno le basi per gli investimenti necessari per far fronte alle sfide strategiche che vedono l'Italia competere nel mondo sul piano industriale: non viene indicata nessuna priorità da tutelare, quali per esempio gli investimenti da promuovere nella Ricerca, in modo da recuperare competitività internazionale.
Tutto resta in sospeso: e mentre i tagli vengono giustificati come dovuti ("ce lo chiede l'Europa!"), la mancanza di investimenti come provvedimento necessario per non sforare il bilancio, e ai lavoratori non si concede nulla per far ripartire i loro consumi, dal Governo non sanno dire di meglio - indispettiti - che questo è uno "sciopero politico".
Cavolo, che scoperta!
Forse, abituati da anni a parlarci ipocritamente all'Italia in Iraq in "missione di pace", pensavano che possa esistere uno "sciopero turistico", con la gente in piazza così, tanto per fare una scampagnata...?
QUESTO BLOG
Ne tenevo uno, tempo fa, ma complice il ritmo della vita moderna, poco a volta l'ho a poco a poco abbandonato.
Solo e derelitto, non so più dove si trova, e giacché rammento a fatica il mio stesso nome, figurarsi i dati-utente per andarlo a ripescare: un giorno, forse, la marea di Google me lo farà ritrovare, inaspettato come una conchiglia meravigliosa su qualche spiaggia dopo una mareggata; o forse lo ritroverò su qualche isola che non c'è, in un viaggio che mai farò, se non dentro il teatrino della mia fantasia.
Ordunque, bando alle ciance, e ai pianti sui cenci: stappiamo lo spumante (quello più costoso, tanto con la fantasia ho uno ziliardo di fantastilioni) e inauguriamo il blog.
...Che tempi!